carmen de maio
acquarellista
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Carmen de Maio, meridionale di nascita ma lombarda di adozione dal 1957 quando si trasferisce con la famiglia a Milano, fin da bambina è attratta dalla pittura, privilegiando la tecnica ad acquarello su carta.
Autodidatta, adotta un linguaggio minutamente descrittivo, attento ai particolari sia grafici che cromatici, al tempo stesso stemperato dall'uso di tonalità tenui, soffuse, polverose, per un esito pittorico che lei stessa definisce 'nebbioso' e che ammanta la visione della realtà così veristicamente raffigurata di un alone misterioso, fiabesco e nostalgico.
La scelta formale appare particolarmente opportuna per raccontare in chiave personale ed intimista una città amata che attraversa oggi un rapido cambiamento, destinata a perdere per sempre le peculiarità più care a chi la vive da tanto tempo, la Milano dei navigli, delle piccole piazze di quartiere, dei vecchi ponti dismessi, percorsa da tram pazienti e sferraglianti lungo l'intrico dei binari che ancora si intrecciano sul selciato delle sue strade.
E proprio il tram diventa tema ricorrente nella pittura di Carmen de Maio per la sua costante presenza nell'immaginario collettivo degli abitanti, mentre i percorsi dei tram diventano tracce lungo le quali scoprire la città e fermarne momenti di vita, scorci dimenticati, bellezze nascoste.
Per Milano, il tram è un elemento distintivo e indispensabile, un po' come la gondola per Venezia o i taxi gialli per New York, tanto da essere entrato a far parte del paesaggio urbano e divenire simbolo del movimento, della vitalità e dell'insonnia di una città che non dorme mai, dove, dal buio della notte o dalla velatura della nebbia, a salvarti dalla solitudine, dalla paura, dalla pioggia spunta sempre un tram, rassicurante e allegro nella vivacità dei suoi colori, un vecchio amico che non delude mai.
La preferenza dell'artista va alla mitica serie 1500 (nota anche come 'la ventotto' perché inaugurata nel 1928), vivacemente vestita in livrea arancio o giallo crema-arancio, lo stesso modello ancora in uso nella città di San Francisco, direttamente importato dall'Italia come è avvenuto per Bruxelles e Madrid.
Rappresentata in molteplici varianti, nella neve, nella pioggia, sotto fogliami rossi d'autunno, verdi d'estate, in ironico confronto con l'imponente EuroTram 7021, negli acquarelli di Carmen de Maio la 1500 funziona come una sorta di attivatore della memoria, veicolo (e non solo in senso figurato) per ricreare l'atmosfera retrò di storiche vie milanesi, anche quelle dove oggi il tram non passa più, dove con i binari sono stati rimossi anche ricordi e memorie.
L'artista dice di sé: "Non credo nella mia bravura e tendo ad essere molto autocritica pur avendo riscontri più che positivi nelle poche mostre che ho fatto ed in particolare in occasione della 'Via degli artisti' sui navigli milanesi durante EXPO 2015".
Successo personale e di pubblico al vernissage nel 2017, un grazie ai partecipanti tutti ed in special modo alla rappresentanza degli autisti ATM, ora non resta che aspettare il prossimo appuntamento.
Spero di poter fare presto altre mostre e ve ne darò notizia qui o tramite la mia pagina di facebook.